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CASTELLI IN LOMELLINA L'organizzazione feudale del medioevo fu la causa prima della nascita di numerosi castelli, torri e case forti di cui il territorio lomellino è costellato. Essi resistettero per secoli ai numerosi attacchi, risorsero dopo le distruzioni, ed, infine, in età rinascimentale e barocca, furono trasformate in comode ville di campagna dalle più nobili famiglie milanesi. Questa è la realtà che offrono i fortilizi della zona, da Scaldasole, con il più organico e maestoso complesso della regione, già definito "magnifico" nel sec. XV quando fu riedificato attorno al mastio di età longobarda, alla massiccia rocca di Lomello (sec. XV) affiancata dal complesso pre-romanico di Santa Maria Maggiore (sec. XI) e San Giovanni ad Fontes (sec. V-VIII), dal duecentesco castello Gallarati di Cozzo, interamente visitabile grazie alla comunità Mondo X Eco Base che lo tiene in affitto, al maniero di Sartirana, dalla caratteristica torre circolare (sec. XIV) ed il notevole cortile decorato in cotto. Per completare il quadro non possiamo dimenticare i fortilizi di Valeggio (sec. XIII), Olevano (sec. XII-XV), Frascarolo (sec. XV), Tortorolo e Villanova di Cassolnovo, dalla grande importanza storico-artistica, ma non visitabili. Il Castello di Frascarolo viene costruito nel 1323 ad opera di Marco Visconti. Distrutto già agli inizi del Quattrocento viene ricostruito completamente nel Cinquecento sotto gli Sforza. Passato nei secoli a diversi proprietari, è dall'Ottocento di proprietà della famiglia Vochieri. Le ultime importanti modifiche alla struttura vi sono state apportate nel 1882 dall'architetto vigevanese Luigi Vandone, che ne trasformò la funzione da prettamente difensiva a piacevole residenza signorile. E' in questa occasione che viene costruita una serie ininterrotta di loggette sostenute da beccatelli alternate a balconcini con finestre, alcune delle quali cieche. La struttura presenta pianta quadrilatera con torri angolari cilindriche e fossato, ora adibito a giardino, attraversato da un ponte in muratura (tipico dei castelli lomellini). L'interno è completamente arredato. Fin dai primi anni del Novecento il Castello di Frascarolo è monumento nazionale.Oggi è anche sede del museo del Contadino. Cozzo - Insieme con Laumellum (Lomello), Cuttiae (l’attuale Cozzo) è, tra i centri abitati della Lomellina storica, quello di più sicura antica origine romana. L’attuale castello, compatto e poderoso, a pianta quadrilatera, si eleva nella periferia nord-occidentale del paese. Il castello risale al XI secolo, ma venne forse ricostruito verso la metà del Trecento. L'edificio ha una pianta quadrata, una grande torre angolare con fregi di mattoni a dentello, un fossato e un portico ad archi acuti nel cortile. All'interno molte e vaste sale conservano i soffitti originali a cassettoni di legno; vi si può ammirare, inoltre, un prezioso affresco monocromo che raffigura un evento storico ivi accaduto nel 1499: l'incontro tra il re di Francia Luigi XII e Pietro Gallarati e il dipinto monocromo Madonna dell'Umiltà, di scuola leonardesca. Lo stato di conservazione del castello è ottimo. Già esistente prima del sec. X, il Castello di Cozzo viene infeudato a un certo Ajmone di Vercelli, per poi passare sotto i Visconti, e quindi sotto gli Sforza. L’edificio, a pianta quadrata, sorge al centro di uno spazio erboso, ed è circondato da un fossato con un ponte in muratura. La struttura, massiccia e imponente, nel corso dei secoli subisce diversi rimaneggiamenti. Negli anni ’60 un restauro cosciente ha riportato il castello al suo aspetto originario. Al suo interno sono di notevole interesse le decorazioni e gli affreschi (si può ancora ammirare un ciclo pittorico testimoniante la visita del re di Francia Luigi XII nel 1499). Il castello ospita ora un ristorante e la comunità Mondo X. Lomello: il Castello conserva alcuni affreschi cinquecenteschi di pregevole fattura e due mosaici romani ritrovati, con numerosi altri reperti archeologici, nel sottosuolo del paese. Il monumento ospitò nel 1800 il generale austriaco Melas, il russo Suvarov e il granduca Costantino, che furono sconfitti dai francesi a Marengo. Nel 1859 vi pose il suo quartier generale, per qualche giorno di maggio, il generale austroungarico Gyulai. Oggi è sede del municipio. A Lomello si visita anche il Battistero di san Giovanni ad Fontes e Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel sec. XI Lomello diviene residenza dei Conti Palatini, ai quali si può far risalire la ricostruzione della precedente rocca longobarda, affiancata alla Basilica di Santa Maria Maggiore, distrutta nel 1155. Nel 1450 il Castello venne ricostruito da Antonio Crivelli (investito della signoria di quelle terre da Francesco Sforza), che insieme ai successori gli diede l’aspetto attuale. Attualmente sede del Municipio di Lomello, il Castello è formato da un corpo avanzato a forma di torre, al quale si accede attraversando un ponte in muratura, e da un secondo torrione, che mostra caratteristiche più di una residenza nobiliare che di una vera e propria fortezza. Sartirana , dalla famosa torre circolare, il Castello è senza dubbio la maggiore attrazione monumentale del paese; ospita attualmente il "Centro Studi della Lomellina", che realizza interessanti eventi culturali, la "Fondazione Sartirana Arte" con le sue collezioni di argenti contemporanei, gioielli d'artista, grafica d'arte, oggetti di cultura contadina, e importanti mostre (molto famosa è quella dell'artigianato) di rilievo internazionale. Il Castello di Sartirana viene eretto alla fine del Trecento dai Visconti. Presenta infatti l’aspetto tipico dell’architettura militare viscontea, con pianta quadrata, fossato, cortile interno e quattro torri angolari (di cui una cilindrica). Nel 1452 viene affidato da Francesco Sforza a Cicco Simonetta, suo consigliere, che eseguì importanti lavori di trasformazione. L’edificio, su progetto di Bartolomeo Fioravanti (noto architetto militare), viene interamente sovralzato e la base della grande torre cilindrica rafforzata. Nel 1522 viene concesso da Francesco II Sforza a Mercurino Arborio di Gattinara, i cui successori ne rimasero in possesso fino al 1932. Passato quindi al duca Amedeo di Aosta, divenne proprietà privata nel dopoguerra. Attualmente è sede di importanti eventi culturali, mostre di opere d’arte e di antiquariato. Scaldasole - Nel Castello è facile riconoscere il vero "cuore" del paese, il nucleo originario attorno al quale l'abitato ha preso vita. In origine era un ricetto, forse già esistente in età longobarda, poi ricostruito tra il XII ed il XIII secolo e trasformato nella forma attuale dalla famiglia Folperti agli inizi del quattrocento. Il complesso, di forma quadrilatera, conserva ancora ben distinti il ricetto, con camminamenti e torri merlate, e la rocca vera e propria che, trasformata in abitazione nobile, ingloba l'antico torrione, rimasto a difesa dell'intero edificio. Il Castello di Scaldasole, probabilmente già esistente in epoca longobarda, venne ricostruito tra il sec. XII e il XIII. Portato allo stato attuale dalla famiglia Folperti agli inizi del Quattrocento è uno dei più importanti castelli della provincia di Pavia. Composto da un castello a nord e da un ricetto a sud (costituito da tre corpi aggregati al castello con due torri gemelle e una centrale), fu abbellito sotto i Malaspina da un portico con loggiato di stile bramantesco. Ospitò diversi personaggi importanti, tra i quali Isabella d'Aragona, l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e Carlo V. Alla fine del Cinquecento vennero costruiti il giardino, la cappella e delle bellissime scuderie. È ora residenza privata appartenente alla famiglia Strada. All'interno si possono ancora ammirare le sale riccamente arredate e affrescate.
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