Az. Agr. Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco

"LUMACHE" Alimento straordinario...




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NOTIZIE DAL WEB


 
Siculiana, raccoglie lumache e cade in un dirupo: è grave
    29/10/2012 aggiunto da http://www.canicattiweb.com/2012/10/29/siculiana-raccoglie-lumache-e-cade-in-un-dirupo-e-grave/

Esce di casa per raccogliere lumache e precipita in un dirupo. E’ grave un 30enne di Siculiana. La vicenda si è consumata questa mattina in località Torre Salsa, a Siculiana. A lanciare l’allarme un passante che ha sentito le urla dell’uomo. Immediato l’intervento di 118 e carabinieri. Il giovane è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, e successivamente accertata la gravità delle lesioni, trasportato in eliambulanza all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove è tutt’ora ricoverato. La prognosi è riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Nella caduta ha riportato numerose fratture agli arti e contusioni lungo tutto il corpo.


Apple copia Monti: aumenta il prezzo delle App per fare più soldi
    29/10/2012 aggiunto da http://www.pctuner.net/news/17440/Apple-copia-Monti-aumenta-il-prezzo-delle-App-per-fare-piu-soldi./

Apple sembra non essere mai soddisfatta di quello che ha in cassa, e dopo aver illustrato i guadagni registrati nel terzo trimestre dell’anno, decide di aumentare il prezzo delle applicazioni che ora è possibile acquistare sull’App Store a partire da 89 centesimi.
Apple copia Monti: aumenta il prezzo delle App per fare più soldi.
In pochi si aspettavano una decisione del genere visto che Apple è una delle poche aziende che non ha bisogno di liquidità. Il terzo trimestre è andato oltre le previsioni degli analisti e i soldi in cassa sono ulteriormente aumentati. Eppure, nonostante questi risultati positivi, la casa della Mela ha ritenuto di avere bisogno di altri soldi.
Forse un po’ per via degli investimenti che ha dovuto sostenere nell’ultimo anno per aggiornare tutti i suoi prodotti e per realizzare nuovi dispositivi come l’iPad mini, la Casa di Cupertino ha deciso di aumentare il prezzo delle app sull’App Store, aumento che arriva come un fulmine a ciel sereno perché nessuno se lo aspettava.
Solo pochi giorni fa abbiamo assistito all’evento sulla presentazione del nuovo tablet, eppure in quell’occasione nessuno ne aveva fatto cenno. L’aumento però c’è stato e va da un minimo di 10 centesimi a un massimo di un euro. Si tratta di un aumento graduale che dipende dal costo dell’applicazione.
Le applicazioni che costano meno passano da 79 centesimi a 89 centesimi. Quelle da € 1,59 passano a € 1,79 e così via. Fino ad arrivare a quelle che prima costavano € 5,99, € 6,99 e € 7,99 e che ora invece costano rispettivamente tutte un euro in più. Molto probabilmente questo aumento è stato in parte dovuto per assorbire l’Iva e in parte causato dalla caduta dell’Euro che oggi è molto meno forte rispetto al dollaro.


SLOW FOOD, CIBO ED AGRICOLTURA PER USCIRE DA CRISI
    29/10/2012 aggiunto da http://www.ansa.it/terraegusto/notizie/rubriche/fiereeventi/2012/10/28/ANSA-SLOW-FOOD-CIBO-AGRICOLTURA-USCIRE-CRISI_7705509.html

Basta con cemento ed auto, i due settori su cui e' stata fondata la nostra economia, e' il momento dell'agricoltura e del cibo. E se sapremo sfruttare al meglio le risorse che noi italiani abbiamo in questi due campi, supereremo la crisi economico, avviando quella rivoluzione dei consumi che incidera' su tutti gli altri settori produttivi del Paese''.
Ne e' convinto il presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese, che traccia con l'ANSA un primo bilancio del Salone del Gusto, quest'anno accoppiato con la manifestazione 'Terra Madre'. ''Lo slogan della manifestazione e' 'cibi che cambiano il mondo' - spiega Burdese - e volevamo far capire che finalmente e' il momento di mettere al centro dell'economia, e quindi della politica, l'agricoltura ed il cibo, e cosi' facendo modificare, salvandolo, il mondo che da anni si dibatte in una crisi senza fine. Le persone hanno compreso il messaggio e lo hanno condiviso, e la prova e' l'aumento dei visitatori, +10% rispetto allo scorso anno, provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo, con una permanenza maggiore rispetto alle scorse edizioni tra gli espositori'.
''Vedo facce sorridenti tra il pubblico e tra gli espositori - sottolinea ancora il presidente di Slow Food Italia - significa che hanno capito, che vedono la strada per uscire dalla crisi ed hanno compreso quello che noi diciamo dagli anni Novanta: e' necessario cambiare il paradigma dell'economia, non piu' sostenibile. E' il cibo puo' costruire il cambiamento, un cambiamento che la crisi sta paradossalmente accelerando. Il cibo incide sulle nostre vite come nessuna altra cosa, ma il sistema attuale spreca il 30% dell'intera produzione agricola, 800 milioni di persone nel mondo soffrono ancora la fame, mentre 1,5 miliardi soffre di obesita'. E' chiaro che il sistema deve cambiare, e no si puo' che partire dai consumi, orientandoli in modo diverso da quanto e' stato fatto finora. Se le persone verranno educate a scegliere meglio, ad un maggior rispetto dei diritti e della sostenibilita', il mercato non potra' che seguire, adattandosi alle nuove esigenze. Se sapremo sfruttare la nostra sapienza nel lavorare la terra dove siamo nati e cresciuti, e che nessun altro sa fare, abbiamo individuato la strada per uscire dalla crisi e senza nessuna delocalizzazione''.
Quella che il presidente di Slow Food Italia indica e' sicuramente una radicale rivoluzione dell'intero sistema produttivo ed economico, ma non ha nessuna difficolta' ad indicarla come unica e vera risposta per uscire dalla crisi sia politica che economica che l'Italia affronta ormai da troppo tempo. ''Dobbiamo partire dal cibo e dall'agricoltura - spiega ancora Burdese - che devono diventare i punti di riferimento dell'intero sistema produttivo. Per settant'anni ci e' stato detto che quello che andava bene per l'edilizia e per l'auto andava bene per l'Italia. Ora - conclude il presidente di Slow Food Italia - dobbiamo dire che quello che va bene per il cibo e per l'agricoltura va bene anche per l'Italia''.


Zappa e Internet
    26/10/2012 aggiunto da http://lastampa.it/2012/10/26/societa/cucina/speciali/salone-del-gusto-2012/zappa-e-internet-ecco-i-nuovi-agricoltori-AlOR9Zq7vLCkbRFzfJ80iN/pagina.html

Ho fatto un master con un gruppo di anziani contadini dell’Appennino. Da loro ho imparato tutto sulle castagne, su come si cuoce un testarolo, su come si fa il miele e poi mi sono lanciato». A parlare, camicia da boscaiolo e accento toscano, è Mattia Bergamaschi, under 30 che ha avviato da pochi mesi un’azienda agricola (ma come vedremo azienda agricola è oggi un’espressione riduttiva) in Lunigiana. Mattia ha portato la sua esperienza al Convegno «Dire, fare, zappare», organizzato da Slow Food Youth Network, per dare voce ai giovani che si dedicano sempre più spesso all’agricoltura. Le statistiche ci dicono che in tutta Europa solo il 7% degli addetti a questo settore ha meno di 35 anni, ma le statistiche non sempre sono attendibili perché in molti casi, come spiega Vittorio Sangiorgio, presidente dei giovani della Coldiretti, «l’azienda è ancora registrata a nome del nonno o del padre, ma a lavorarci sono i nipoti o i figli».
Figli o nipoti che scoprono o tornano alla terra spesso dopo un’esperienza universitaria. «I miei genitori fanno tutt’altro - racconta Nicola Del Vecchio, 27 anni, da poco uscito dall’Università di Pollenzo - ma io ho deciso di scommettere sulla terra e sto creando nel mio Molise “Alternaturae”, una realtà che coinvolge pastori, agricoltori e operatori turistici». Quello dell’azienda agricola tradizionale è infatti uno stereotipo che sembra superato: «Noi - dice Silvia Cancellieri, 24 anni e accento ligure, che condivide con Nicola l’avventura molisana - cerchiamo di far nascere una struttura che si occupi anche di accoglienza ed educazione alimentare, senza dimenticare la promozione dei prodotti in modo da mettere in contatto produttore e consumatore». E realtà di questo tipo a volte si allargano anche alla società, non solo con le più o meno tradizionali forme di agriturismo, ma con asili agricoli, in cui i bambini imparano a coltivare l’orto, o ospizi, in cui le persone anziane ritrovano una loro dimensione a contatto con la natura.
Due sembrano i fili conduttori dell’agricoltura under 30: la sostenibilità e la comunicazione: «Oggi - sottolinea Ludovico Roccatello, 23 enne cooordinatore di Slowfood Youth Network - non puoi non fare i conti con i problemi del pianeta e i giovani si pongono più delle generazioni precedenti i problemi dello spreco, dell’inquinamento, della salvaguardia del territorio. Solo in Italia in poco più di un anno abbiamo creato oltre 20 reti di giovani agricoltori». E gli under 30 sono consapevoli che le nuove forme di comunicazione, dai blog ai social media, possano svolgere un ruolo fondamentale per far crescere anche questo settore: «Io - confessa Francesco Corsentino, 27 enne siciliano - non sapevo nulla di agricoltura, ma tutto del web. Un giorno mi ha telefonato il mio amico Paolo Barbera, che studiava economia e aveva appena ereditato un aranceto. Ci siamo inventati “contadini per passione”, che adesso è anche un sito, un blog e un canale di riferimento per altri giovani. Il virtuale secondo me è strategico per chi vuole lavorare in agricoltura».
E la cosa non deve sorprendere perché esperienze di questo tipo sono diffuse in tutta Europa: «Avevo tre lauree e giravo mezzo mondo - racconta il greco Pavlos Georgiadis -. Ho ereditato un uliveto in una zona impervia della Grecia e ho deciso di tornare a casa. Però volevo conoscere come vivevano gli altri contadini del mio Paese. Così ho iniziato ad intervistarli e a mettere on line i video con i loro racconti». Più o meno la stessa cosa ha fatto l’olandese Joris Lohman, che ha girato un documentario finito a un festival di Los Angeles: «Sapevo - ricorda - che il mio Paese vive di agricoltura, ma mi sembrava importante che la fatica o le tecniche di chi la pratica fossero condivise attraverso la Rete».
Anche se viene aiutato dalle nuove tecnologie l’under 30 che sceglie l’agricoltura viene osteggiato, come i suoi padri o i suoi nonni, dalle vecchie pastoie burocratiche: «Se presenti un piano di sviluppo rurale e dimentichi una firma o un timbro, te lo bocciano senza nemmeno guardare se magari hai avuto un’idea che può rilanciare un territorio abbandonato e far crescere una comunità» dice ancora Del Vecchio. Ma il coraggio della sfida e l’entusiasmo non sembrano mancare agli under 30 anche perché, come conclude Corsentino, «se penso a quanti miei compagni di università oggi vengono umiliati a far pratica gratis in uno studio d’avvocato, sono convinto di aver fatto la scelta giusta».


Sagra del Fagiolo a Pisello
    26/10/2012 aggiunto da http://www.funweek.it/roma-eventi-e-news/eventi-roma/sagra-del-fagiolo-a-pisello-28-ottobre-colle-tora.php

Domenica 28 Ottobre 2012 si svolgerà la 20esima edizione del Sagra del Fagiolo a Pisello a Colle di Tora sul lago del Turano.
La manifestazione si apre alle ore 12:00 e si potranno gustare i fantastici fagioli a pisello in tutte le "salse", tutto accompaganto da musica e allegria.
Saranno allestiti stand e mercatino di prodotti tipici locali.
Sarà possibile acquistare direttametne deai rivenditori i fagioli.
Per chi non conoscesse questo prodotto un breve cenno: è una preziosa varietà di fagiolo locale, coltivata da decenni, tramandata da generazioni come una preziosa eredità culturale.
E' diffuso in un' area del territorio a circa 900 m.s.l.m.sulle pendici delle montagne che circondano il lago del Turano. Ha la forma rotonda che ricorda un pisello da qui il nome, ha un gusto delicato, dalla consistenza pastosa e la particolarità principale è quella che la buccia non si separa dal seme dopo la cottura. Si racconta che il seme sia stato introdotto a Colle di Tora, grazie ad una signora emigrata ai primi del '900 in Sud America e che di ritorno dalle Ande, portò con se un sacchetto di fagioli bianchi come ricordo di quel soggiorno. Ifagioli si sono adattati perfettamente al nosro clima ed è divenuto una vera e propria merce preziosa, un vero e propri oprodotto tipico locali. E' stato anche oggetti di studio da parte dell'Università di Perugia

Chiocciola Tecnologica di Lorini Marco P.I. 02386970186