|
NOTIZIE DAL WEB Famiglie in trincea contro il caro prezzi "Le armi? Internet e gruppi d'acquisto" 02/09/2012 aggiunto da http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2012/09/02/766266-famiglie_trincea_contro_caro_prezzi.shtml | Nella grande distribuzione ci sono "diferenze fino al 30 per cento su tanti prodotti alimentari di qualità assolutamente identica" di Achille Perego
MILANO, 2 settembre 2012 - ANTICIPATA dalla folle corsa dei prezzi della benzina (fino a 2 euro al litro) e certificata dall’Istat con la ripresa in agosto dell’inflazione (3,2% e addirittura 4,3% per il carrello della spesa) si prepara la stangata dei rincari autunnali. Un conto che, secondo Adusbef e Federconsumatori, a fine anno sarà di 2.333 euro a famiglia. A soffiare sugli aumenti ci ha pensato il caro-carburanti, alimentato dalla ripresa delle quotazioni del petrolio, dall’assenza di una vera liberalizzazione del mercato e dalla raffica di accise che, avverte la Cgia di Mestre, ha reso la nostra benzina la più tassata d’Europa: 1,033 euro di imposte al litro, pari al 58,1% del prezzo alla pompa. Un rincaro che, unito alla siccità, incalza la Coldiretti, rischia di avere un effetto valanga anche a tavola perché le imprese agricole quest’anno hanno dovuto spendere complessivamente 200 milioni di euro in più nei campi e negli allevamenti.
DI FRONTE a un autunno a rischio rincari (110 euro in più a famiglia per la bolletta della luce, 113 per il gas, 78 per la Rc auto, 63 per la tariffa rifiuti, tra 400 e 580 per la spesa e almeno 350 per il pieno) è necessario che il Governo, sottolinea il segretario generale di Adiconsum, Pietro Giordano «intervenga con sgravi fiscali per le famiglie a minor reddito, riduca le accise sulla benzina e vari reali liberalizzazioni del mercato». Ma intanto c’è un modo per salvare i bilanci familiari dalla stangata d’autunno. Se sul fronte tasse (vedi l’Imu) non c’è nulla da fare, si può risparmiare su tante altre voci. Il pieno, per esempio, è meglio farlo alle pompe bianche, con il self service, negli impianti della grande distribuzione (come quelli dell’apripista Conad) o grazie ai buoni sconti-spesa di catene come Carrefour ed Esselunga. Per la spesa alimentare, meglio il chilometro zero, sempre più apprezzato dagli italiani.
DI FRONTE a possibili aumenti di frutta e verdura e dei prodotti della tavola (dovuti al doppio effetto siccità e caro-energia) ci sono i 6.000 punti vendita (dai mercati alle botteghe) di Campagnamica di Coldiretti. Dove, a parità di prodotto, sottolinea Toni De Amicis, direttore Fondazione Campagna amica, si risparmia almeno il 30% rispetto ai prezzi monitorati da Sos consumatori. Ma si può risparmiare anche comprando su Internet o insieme con i Gas, i Gruppi di acquisto solidale.
E POI ci sono le offerte e le promozioni dei supermercati. «Non c’è dubbio che l’aumento della benzina e delle materie provocherà quest’autunno tensioni sui prezzi — avverte il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli — ma la Grande distribuzione organizzata confermerà il suo impegno a tenere in pancia gli aumenti come ha fatto in questi cinque anni dove, a fronte di rincari dai fornitori del 4,1%, è stato trasferito solo l’1,4% nel carrello dei beni confezionati di largo consumo». Tra i quali, conclude Cobolli Gigli, gli italiani dovrebbero imparare di più a scegliere la convenienza della marca privata delle catene che assicura la stessa qualità delle marche, spendendo però il 30% in meno». |
Le lumache di San Mauro star tv in Giappone 02/09/2012 aggiunto da http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/provincia/2012/09/02/766313-lumache-san-mauro-star-tv-giapponese.shtml | Il servizio della rete di Stato nipponica alla fattoria Trenta. In onda in una trasmissione da 20 milioni di spettatori
Cesena, 2 settembre 2012 - LA TROUPE di Nippon Television, la tv di stato giapponese, ha realizzato una puntata della loro trasmissione più seguita Sfide da tutto il mondo, sulle lumache di San Mauro Pascoli. Il programma va in onda la domenica sera in prima serata e conta mediamente 20 milioni di spettatori. E’ il varietà di viaggi più seguito in Giappone in questo momento.
La puntata si è svolta all’allevamento di lumache Fattoria Trenta, in via Fontanelle, di Enrico Massari e Simone Mazzini ed è stata presentata da un trio di attrici comiche molto famose in Giappone, le Morisanchu. L’obiettivo della puntata è fare conoscere le specialità della cucina emiliana romagnola, molto apprezzata in Oriente, visitando zone tipiche di produzione come Modena, Bologna, Bertinoro e anche San Mauro, raccontando come si allevano e cucinano le lumache, un alimento che nella cucina giapponese ha un largo consumo.
La troupe è andata in paese dove ha realizzato alcune riprese per far conoscere anche al Giappone il paese di Giovanni Pascoli. Enrico Massari, 30 anni, perito agrario all’Amga Energia di Villa Torlonia e Simone Mazzini 28 anni, operatore di attrezzature alberghiere, residenti a San Mauro Pascoli, dall’agosto 2008 coltivano lumache e il loro allevamento a cielo aperto a San Mauro Pascoli è l’unico in Romagna e uno dei circa 200 che esistono in Italia.
Quattro anni fa decisero di fare un allevamento di lumache da ristorazione a ciclo biologico completo. In sostanza le lumache nascono, mangiano, crescono e si riproducono autonomamente nell’azienda in via Fontanella e contrassegnata dallo stemma Trenta (il trentesimo podere dei circa 180, che dal 1700 all’inizio del Novecento appartennero ai Torlonia).
«L’idea nacque dall’esigenza di realizzare qualcosa di redditizio sfruttando la terra di mio nonno Mario — dice Enrico Massari —. Io e Simone, che ci conosciamo fin da piccoli, abbiamo sempre avuto un grande amore per l’agricoltura, unica attività compatibile con altri impieghi e che potesse dare un reddito integrativo. Lavoriamo qui durante le pause pranzo, alla sera finito il normale lavoro, il sabato e la domenica. L’allevamento è di mezzo ettaro di terreno. E’ composto da un grande recinto perimetrale in lamiera e tanti piccoli settori al suo interno, suddivisi tra recinti da riproduzione e da ingrasso.
E MASSARI, come nel servizio sulle lumache che andrà in onda in Giappone, conclude la sua speigazione: «Ogni lumaca depone sottoterra circa 200 uova ogni tre settimane nel periodo primaverile-estivo. Dopo tre settimane le uova sono già delle piccole lumache che nell’arco di un anno al risveglio dal letargo raggiungono la pezzatura commerciale. Una lumaca vive circa tre anni e dopo un anno e mezzo è già adulta. Ogni settore ha quadrati di radicchio dove la lumaca trova un riparo, ma non se ne nutre. I radicchi sono la loro casa. Quando piove escono tutte fuori, girano e si arrampicano sulla rete. Ogni anno ne produciamo circa 4 tonnellate e, considerato che in media un lumaca pesa 20 grammi, il numero si aggira attorno alle 200mila lumache all’anno». |
Internet non è un ufficio di collocamento informatico 01/09/2012 aggiunto da http://www.lavoratorio.it/editoriale-lavoro/internet-non-e-un-ufficio-di-collocamento-informatico/2765.html | La crisi economica non molla, gli annunci di lavoro peggiorano in quantità e, se possibile, anche in qualità. I selezionatori non migliorano ed i candidati si inalberano se provi a fargli presente che, soprattutto in tempi di crisi, inviare curriculum fotocopia a raffica non significa cercare lavoro. Eppure, anche in quest’epoca di rabbie e frustrazioni, capita di ricevere ringraziamenti e complimenti di diversa natura. Di solito, non pubblichiamo questa tipologia di messaggi. Nei prossimi giorni faremo qualche eccezione. Ne spiego i motivi qui di seguito, dopo aver proposto il testo di una di queste email:
“Gentile Direttore, ho da poco scoperto il sito Lavoratorio.it . Sono un ex selezionatore e ho lavorato in proprio per circa ventidue anni. Poi con l’entrata in vigore della Legge Biagi mi sono ritirato. Poche righe per dirle che ha pienamente ragione su tutto, dai selezionatori agli annunci, alle agenzie interinali. (Attenzione: non tutti sono così). Ci vorrebbero intere puntate per descrivere l’incompetenza, la maleducazione, l’arroganza usate nei colloqui di lavoro, ma 700 caratteri sono pochi. Sta facendo un ottimo lavoro continui così. L.F.”
E’ il messaggio di un selezionatore che condivide le nostre critiche costruttive alla categoria: La redazione di Lavoratorio.it, da sempre denuncia incompetenze ed arroganze, ma soprattutto propone percorsi di crescita e confronto, attraverso le pagine di approfondimento del sito (documenti, lettere, editoriali, video).
I ringraziamenti arrivano molto più frequentemente dai candidati. Tanti lettori di Lavoratorio.it hanno compreso che, se i selezionatori non sanno selezionare, nemmeno chi cerca lavoro possiede gli strumenti per orientarsi sul mercato.
Purtroppo, la gran parte dei selezionatori e dei candidati continuano a rivelarsi allergici ad ogni autocritica, non riescono proprio a mettersi in discussione e proseguono imperterriti nei propri errori e nelle proprie incompetenze. Quanti sono arrivati alla millesima battuta di questo editoriale? Quanti si perderanno, qui di seguito, nei soliti, ripetitivi, inutili commenti che sanno soltanto accusare la controparte?
Se i selezionatori non sanno selezionare ed i candidati non sanno candidarsi, l’equazione dovrebbe essere molto facile da impostare:
- i selezionatori dovrebbero imparare a selezionare
- i candidati dovrebbero imparare a cercare lavoro.
Niente da fare: gli incompetenti sono sempre gli altri. Così, oltre ai complimenti, ogni giorno arrivano in redazione decine di email che affermano “La mia candidatura è perfetta: guardate qua!”, “Le nostre inserzioni sono ineccepibili!”. Meglio risparmiare particolari raccapriccianti. In sintesi: non ce né uno, dicasi UNO dei presunti “perfetti” che dia la minima sensazione di aver realmente messo in discussione i propri elaborati.
L’autogol più nefando? Troppi candidati, dopo aver realizzato ed inviato centinaia di curriculum fotocopia, credono di aver fatto tutto il proprio dovere: se nessuno chiama, la colpa è sempre degli altri, delle aziende, delle agenzie, della crisi. Dal canto loro, i selezionatori che continuano a ricevere centinaia di candidature fuori target se la prendono con la stupidità dei candidati e l’inadeguatezza dei siti internet.
Mi occupo di annunci (non solo di lavoro) da venticinque anni e non ho mai conosciuto nessuno che sia riuscito a comprare una bicicletta o ad affittare un appartamento semplicemente inviando foto e numero di telefono all’inserzionista. Perché dovrebbe succedere con un posto di lavoro, dove i numeri di telefono (ed i cv) per una sola inserzione arrivano a centinaia?
Più scriviamo che l’invio della candidatura (di una candidatura corretta e ben realizzata…) è solamente il primo passo nella ricerca del lavoro, più si precipitano sui nostri indirizzi email valanghe di commenti insulsi: “il mio cv è perfetto”, “le agenzie sono disoneste”, “è tutta una presa in giro”. Perfetto! Mettiamoci anche “I siti internet sono inutili”, così completiamo il quadro.
Una volta, per trovare lavoro, comprare una bicicletta, affittare un appartamento, c’erano gli annunci ed i giornali di annunci. Erano preziosissime fonti di informazione: se non ci fossero stati gli annunci, avremmo potuto trovare la bicicletta o l’appartamento solo attraverso conoscenze e passaparola. Come nella ricerca di un lavoro.
Poi è arrivato internet.
Per la bici e l’appartamento, gli inserzionisti cercano di realizzare annunci sempre più completi e dettagliati, mentre i lettori continuano a usare il web come semplice fonte di informazioni: cercano un contatto con l’inserzionista. Poi telefonano, visitano, valutano, intraprendono una trattativa.
Per il lavoro no.
Aziende ed agenzie mettono lì annunci di tre righe, confusi e inintelleggibili. I presunti candidati inviano il cv, si siedono, aspettano una risposta, recriminano. I selezionatori continuano a realizzare annunci che non informano: chi è l'azienda? cosa deve fare concretamente il lavoratore? con quale inquadramento contrattuale e quale retribuzione?. Chi cerca lavoro sembra aver completamente dimenticato che annunci e siti internet sono per natura fonti di informazione, nient'altro.
A quanto pare, nella fantasia di chi offre e di chi cerca lavoro, internet dovrebbe essere diventato un ufficio di collocamento informatico, una catena di montaggio del ricollocamento, una macchina capace di incrociare miliardi di dati completamente diversi, ma che ben pochi (inserzionisti e candidati) riescono a comunicare in maniera corretta e funzionale.
Quando mai?
Eppure, come detto in apertura, arrivano in redazione anche un sacco di messaggi da lettori e selezionatori che dimostrano di aver compreso il nostro impegno e danno un senso al nostro lavoro: cinquecento nuove inserzioni ogni giorno, centinaia di editoriali, lettere, documenti e video pubblicati nelle nostre sezioni di approfondimento, riescono a insinuare qualche dubbio nelle certezze marmoree di un mercato del lavoro che in Italia è nato poco più di quindici anni fa, ma sembrerebbe voler morire ancor prima di festeggiare il primo pelo. |
ASTRONOMIA. Osservando il cielo sabato 1 settembre 2012 01/09/2012 aggiunto da http://www.ilgiornaledelfriuli.net/rubriche/astronomia-rubriche/astronomia-osservando-il-cielo-sabato-1-settembre-2012/ | Guardate la brillante VEGA passare intorno allo Zenith al crepuscolo. VEGA è esattamente allo Zenith se ci troviamo a latitudine 39° Nord. Ieri 31 agosto LUNA PIENA, esattamente alle 15:58. Questa è una BLUE MOON. Il termine è usato per la seconda LUNA PIENA in un calendario mensile. Mediamente abbiamo una BLUE MOON ogni 2,7 anni. La prossima ci sarà a LUGLIO 2015. |
Il Made in Vigevano che parla straniero 01/09/2012 aggiunto da http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/08/31/news/il-made-in-vigevano-che-parla-straniero-1.5621602 | VIGEVANO. Sempre più immigrati stranieri a Vigevano operano come artigiani. Negli ultimi anni, molti lavori vengono svolti da aziende che hanno come proprietario un imprenditore proveniente da altri Paesi e che, in alcuni casi, occupa anche dipendenti italiani. Sono trenta, al momento, queste imprese, iscritte alla Confartigianato Lomellina e rappresentano il 3 per cento degli iscritti totali.
E’ un piccolo esercito di parrucchieri, estetiste, imbianchini e soprattutto muratori. Tra loro non manca, ad esempio, anche un calzolaio, professione che un tempo era considerata il simbolo dell’attività produttiva di Vigevano. C’è l’informatico dell’Iran, l’allestitore di fiere della Tunisia e ci sono gli artigiani turchi che hanno portato in Italia il kebab, piatto tipico del Medio Oriente.
E i dati di Confartigianato forniscono un quadro parziale, perché si riferiscono soltanto agli iscritti all’associazione di categoria. Ma anche la scelta di aderire all’associazione è dimostrazione del fatto che, ormai, le aziende fondate da imprenditori stranieri sono piuttosto strutturate. «Nella maggior parte dei casi – spiega il segretario di Confartigianato Lomellina, Roberto Gallonetto – si tratta di imprenditori del settore edile. C’è una spiegazione: è un settore che richiede meno burocrazia degli altri e, comunque, negli anni scorsi ha avuto una grande espansione. Molti lavoratori stranieri, inoltre, scelgono impieghi che gli italiani rifiutano. Negli ultimi tempi, però, qualcuno ha deciso di aprire anche un’officina meccanica».
Nel momento in cui decidono di aprire un’attività, molti stranieri si rivolgono alla Confartigianato e si iscrivono. «Dipende da fatto – continua il segretario – che la nostra associazione offre una serie di servizi a un prezzo più vantaggioso rispetto a quanto può eventualmente richiedere un consulente. Si tratta di servizi comunque di alta qualità, non inferiori a quelli di un commercialista o di un consulente del lavoro. Inoltre, un’associazione di categoria non si limita a fornire servizi, ma svolge anche un ruolo di rappresentanza a livello istituzionale». |
|
|
|